Carissimi amici,
in questi ultimi giorni offuscati da eventi di guerra mi è tornato in mente il mandato di Gesù ai suoi discepoli: “andate e in qualunque casa entriate innanzitutto dite: pace a questa casa…”. E allora sia questo il mio saluto per ciascuno di voi, per ogni bambino/a, per i papà e le mamme, per i più fragili, per tutti!
E’ passato molto tempo da quando vi ho scritto l’ultima lettera e nel frattempo fatti molto rilevanti si sono abbattuti su ogni nucleo familiare quali la Pandemia da Covid19, la Guerra, le difficoltà economiche, smarrimento psicologico, perdita di senso della vita, chiusura in se stessi… La nostra comunità religiosa-sacerdotale negli ultimi tre anni ha visto partire per il cielo quattro sacerdoti tra cui anche il parroco P. Nicola rimasto alla guida della parrocchia soltanto per un anno e mezzo. Da un anno sono ritornato io a fare il parroco coadiuvato da due giovani sacerdoti indiani: P. Francis e P. Mathias.
Nel frattempo molte persone “sono sparite”… diversi posti dei banchi della Chiesa sono rimasti vuoti; gli incontri di catechesi con i bambini e i ragazzi sono andati avanti a singhiozzo a causa di quarantene continue.
La nostra vita è questa, quella che accade e non quella che vorremmo per cui la nostra fede, davanti ai suddetti eventi, è messa a dura prova. Dire “credo in Dio” Padre buono e misericordioso, “credo in Gesù Cristo” che ha vinto il peccato e la morte, “Credo nello Spirito Santo” amore, trova molta resistenza nella mente e nel cuore perché si vede solo buio davanti agli occhi. Ma la fede è proprio questa: rivolgere lo sguardo a Cristo che si è inserito nella storia umana, nato sotto un impero, costretto a scappare da chi voleva ucciderlo, sperimentando la realtà di famiglia profuga in Egitto, e successivamente perseguitato, giudicato reo di morte, crocifisso e sepolto ma … il terzo giorno E’ RISUSCITATO. Sì, questa è la nostra fede: il male, la morte sono stati sconfitti, essi non sono l’ultima parola di questa nostra vita perché Gesù è risorto e noi con Lui.
Celebrare quest’anno la Pasqua del Signore, può essere per ciascuno di noi, occasione per rivitalizzare la nostra fede, riporre in Dio la nostra vita, aprire il cuore e le braccia ai fratelli che soffrono. Con tutto l’affetto di parroco, insieme ai miei Confratelli P. Francis e P. Mathias vi auguro una serena e santa Pasqua.
Il parroco
Giuseppe Celano